Domenica 26 settembre 2021 in occasione della 107ma giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, presso la Cittadella di Semi di Pace in Tarquinia è stato inaugurato – ci piace dire varato – il Memoriale del Migrante, un progetto tutto in divenire e che cerca “aiuto” per essere concluso.

“I luoghi possono indurci a riflettere, a sondare la nostra coscienza. I luoghi e gli oggetti ci parlano di storie, vicende, drammi e speranze – ha dichiarato il Presidente di Semi Di Pace, Luca Bondi, al termine della Celebrazione Eucaristica che ha visto una folta partecipazione –  Il memoriale del migrante che abbiamo inaugurato, alla presenza di rappresentanti di tutte le fedi religiose monoteiste, con il già presente memoriale della shoah, nel parco della pace della Cittadella,vuole costituire il nostro piccolo contributo ad una visione del mondo inclusiva, rispettosa delle diversità e orientata alla fraternità. Crediamo fermamente in  donne e uomini di buona volontà che si incontrano, che condividono, che lavorano insieme per la casa comune, che si impegnano a combattere le ingiustizie e proteggere il creato…”

All’inaugurazione erano presenti numerosi insegnanti e operatori di associazioni di volontariato, famiglie di vari paesi del mondo, molti volontari di Semi di pace,  alcuni organismi ecclesiali e tra questi la Caritas diocesana di Civitavecchia-Tarquina rappresentata dal suo direttore il diacono Enzo Ferraccioli e alcuni membri dell’ufficio Migrantes.

Ha presieduto la Celebrazione Eucaristica il Vescovo, mons. Gianrico Ruzza (sul nostro canale you tube – link – potete trovare il video completo della sua omelia)

Tra gli ospiti il dott. Sami Salem Ali, Imam moschea della Magliana;  Salvatore Scognamiglio, pastore evangelico;    Lello Dell’Ariccia, presidente associazione Progetto memoria della comunità ebraica di Roma;  Gabriella Sarracco, presidente della fondazione Cariciv, che ha offerto un contributo per l’inizio del progetto;  il dirigente del commissariato di polizia di Tarquinia; architetto Ernesto Cesarini  che ha presentato il progetto architettonico del memoriale e soprattutto il giovane Moussa Modibo Camara, originario del Mali, accolto a Roma dal centro Astalli, servizio dei gesuiti per i rifugiati che ha raccontato tutta la sua storia di fuga, su un barcone come quello utilizzato per il Memoriale, per giungere in Italia. (Tutti gli interventi degli ospiti sono visionabili sul nostro canale you tube).

Dagli interventi di tutti gli ospiti possiamo dire che si è proprio realizzato quello che Papa Francesco ha scritto nel suo Messaggio per questa giornata internazionale: “Siamo chiamati a sognare insieme. Non dobbiamo aver paura di sognare e di farlo insieme come un’unica umanità, come compagni dello stesso viaggio, come figli e figlie di questa stessa terra che è la nostra Casa comune, tutti sorelle e fratelli”

Il Barcone capovolto guarda, diciamo punta, proprio verso il Vagone del Memoriale della Shoah creando un ponte comunicativo a forte impatto emotivo ed evocativo.

“Il progetto del memoriale del migrante è stato avviato ma richiederà l’impegno di molti per essere completato in tutte le sue fasi – ha concluso Luca Bondi –  Saranno coinvolte le scuole, le istituzioni affinché con il contributo di tutti si possa offrire, soprattutto ai giovani, un percorso di approfondimento e riflessione sulle tematiche specifiche.”

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Ufficio Stampa Semi di Pace

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