La Cittadella, sede centrale dell’Associazione Umanitaria Semi di Pace, nata a Tarquinia negli anni ’80 ed oggi presente in varie parti d’Italia e in altri continenti, ha accolto 12 giovani provenienti da 9 paesi del mondo: Pakistan, Kazakistan, Indonesia, Giappone, Bangladesh, Etiopia, Nigeria, Ghana, Cuba.

Giovani universitari che hanno potuto usufruire del “Progetto Erasmus” per conseguire un master presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, nell’ambito archeologico.

Un incontro a Semi di Pace dove le diverse culture ed appartenenze religiose (cristiani, indù, e musulmani) si sono armonizzate in un clima di vera cordialità ed amicizia.

Le lontananze geografiche si sono ritrovate in uno scambio di riflessioni sulla storia dell’Associazione, sull’impegno ad essere costruttori di pace.

Momento particolarmente toccante è stato caratterizzato dalla “sosta di memoria” presso i due memoriali della Shoah e del Migrante.

Silenzio, commozione ed approfondimento hanno condotto il cammino dei giovani dentro gli spazi del dolore, della violenza e del respingimento di esseri umani, che, come avvenuto con il dramma della Shoah per milioni di ebrei, avviene oggi con i viaggi nel mare e nei deserti dove, spesso, la morte sovrasta la speranza! Le guerre, che oggi si combattono in tante parti del mondo, sollecitano ad essere operatori di pace nel rispetto delle diversità di ciascuno, come più volte richiamato dal Nostro Sommo Pontefice, Papa Francesco.

L’Associazione Semi di Pace, in ascolto e accoglimento delle sollecitazioni del Santo Padre, ha ritenuto di offrire il proprio contributo alla diffusione della cultura della pace costituendo, a settembre scorso, il Centro Internazionale di Studi sulla Pace e la Fraternità tra i Popoli, con sede presso “La Cittadella”, anche allo scopo di valorizzare la propria ultradecennale storia ed esperienza nel settore della solidarietà e della cooperazione internazionale.

Attraverso la suddetta iniziativa, l’Associazione si propone, inoltre, di promuovere ed organizzare cicli formativi di alta formazione post universitaria, così come seminari, convegni e forum di discussione sul tema della pace e tematiche ad essa affini, sia di interesse nazionale che internazionale, convinta dell’importanza che un concreto progetto di pace debba vedere la “persona al centro”, diffondendo i valori costitutivi della relazione umana, sostenendo il mutuo riconoscimento delle differenze culturali, di lingua, di religione e di tradizioni anche giuridiche, che caratterizzano i popoli della terra, promuovendo la visione di un nuovo “Umanesimo Integrale” che possa poggiare su rinnovati principi fondativi di un nuovo “Diritto Universale” (o delle “Genti”).

Ebbene, proprio al fine di dare concreta attuazione ai propri scopi, e nella considerazione della correlazione esistente tra “Pace”, “Religione”, “Cooperazione internazionale allo sviluppo economico” (per un sviluppo effettivamente sostenibile, avendo cura dell’ambiente), “Giustizia sociale” e “Commercio Internazionale” (sollecitando gli operatori economici ad osservare una maggiore responsabilità sociale nel perseguire il loro profitto, che non potrà in nessun caso essere la conseguenza di politiche economiche aggressive e predatrici delle risorse umane e naturali del paese di destinazione dell’investimento), il “Centro Studi” ha istituito la prima edizione del “Corso di Alta Formazione sulla Pace, la Fraternità tra i Popoli e la Tutela Internazionale dei Diritti Umani”, che avrà avvio nel febbraio del 2023, mentre già dall’11 novembre scorso ha avuto inizio, presso alcune Scuole Superiori dell’alto Lazio (Viterbo, Tarquinia e Civitavecchia), il Corso su “Diritti Umani e Inclusione, come fattori per la costruzione della Pace e la Fraternità tra i Popoli”, diretto agli alunni delle classi III, IV, V nonché agli studenti del corso serale, che sta riscuotendo un notevole successo al punto che già altre scuole hanno richiesto di poter usufruire della proposta didattica promossa da Semi di Pace.

Questo nostro articolo è stato anche pubblicato, in data 24 novembre 2022, su L’Osservatore Romano, organo ufficiale della Santa Sede: scarica il pdf qui di seguito