9 febbraio – Giornata fredda e gelida, il vento continua a sferzare sulla cittadella di Semi di Pace, come accade da giorni; i ragazzi dell’istituto G. Marconi di Civitavecchia e del Cardarelli di Tarquinia entrano nel salone quasi in silenzio, per una giornata particolare, inedita per commemorare il Giorno della memoria.
La dirigente dell’Istituto Vincenzo Cardarelli di Tarquinia, dott.ssa Laura Piroli, rivolge un saluto e offre una introduzione all’incontro di memoria richiamando alla responsabilità di ciascuno.
Oltre alla presenza del dott. Lello dell’Ariccia, scampato alla razzia nazista a Roma del 16 ottobre 1943, al dott. Aldo Pavia, vicepresidente dell’Aned nazionale e alla storica Elisa Guida, sedeva con loro lo studente della IV DL Scienze Applicate del Cardarelli Leonard D’Armani. Nonostante la giovane età Leonard si è mostrato sicuro e profondo nel presentare il libro sulla biografia di Piero Terracina e nell’interloquire con l’autrice Elisa Guida, che ha spiegato come sia nata l’opera, le difficoltà incontrate, soprattutto per separare la sua ricerca di storica dalla stima e dall’affetto che la legava a Piero Terracina. Anche il dott. Dell’Ariccia e il dott. Pavia si sono complimentati sia con l’autrice sia con Leonard per la serietà con cui ha presentato il libro e l’acutezza delle sue osservazioni.
Diverse le scuole collegate on line come l’istituto S. Rosa da Viterbo e il Liceo e la Classe VB del liceo “Massimiliano Ramadù” di Latina; un plauso speciale va a questi ragazzi che alla guida della professoressa Laura Pompili hanno realizzato l’audiolibro dell’opera di Elisa Guida, coinvolgendo gli studenti in un lavoro di squadra senza precedenti, rendendoli ancora più consapevoli e convinti del valore sinergico della storia e della memoria in particolare.
La prof.ssa Alberta Iacobini, moderatrice dell’incontro, ha saputo motivare i partecipanti con interventi e riflessioni particolarmente significativi.
Tutto è stato molto toccante, molto coinvolgente, gli alunni hanno riferito alle insegnanti che si sono sentiti “dentro la situazione” e ciò è fondamentale perché l’esperienza diventi anche loro e possa portare i suoi frutti, perché come ha scritto Elisa Guida nella prefazione, riprendendo una favola di Gianni Rodari, “l’uomo il cui nome viene pronunciato resta in vita”.
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