L’associazione umanitaria Semi di Pace vuole evidenziare l’importante evento della XXIV edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica, quale preziosa occasione per conoscere, approfondire e scoprire la straordinaria e articolata ricchezza di tradizioni che le comunità ebraiche in Europa e in Italia testimoniano.
Ci è gradito riportare e condividere, di seguito, l’articolo della dott.ssa Noemi di Segni, Presidente Unione Comunità Ebraiche Italiane, che abbiamo avuto l’onore e la gioia di accogliere per la prima volta, nella nostra Cittadella, l’8 febbraio 2021.
“Abbiamo scelto per questa edizione della Giornata della Cultura ebraica il tema “La Bellezza”, con il desiderio di declinarlo nelle diverse manifestazioni che si avvieranno nelle numerose sedi di incontro e dibattito. Tema tanto più significativo in Italia, nota per il livello e la cura dei beni culturali, tra i quali quelli ebraici sono parte essenziale. La bellezza sarà anche una inedita chiave di accesso per dare un’idea della peculiarità dei precetti e delle tradizioni ebraiche.
La parola bellezza in ebraico ha diverse corrispondenze, evidenziate anche nel logo della Giornata, e su ciascuna abbiamo proposto un percorso di approfondimenti e attività. Tra i vari esempi, la magnificenza degli oggetti di culto: dalle descrizioni dettagliatissime, in Esodo, della Menorah e del Tabernacolo -trasportato fino a destinazione nella Terra di Israele -, agli oggetti prescritti per ogni festa e per il sabato; e ancora gli abiti sacerdotali, il vestire di bianco nelle altre festività ebraiche, il Tempio di Gerusalemme e le architetture sinagogali. Grande importanza viene data, nella tradizione ebraica, anche alla bellezza della persona, alla cura del corpo e della sua salute. Nel rispetto della natura, il concetto di bellezza è incardinato in quello della creazione e della sostenibilità del mondo per le generazioni future. Vi è infine la bellezza del sentimento amoroso, della donna ricercata e amata, e quella della preghiera e del canto che si eleva coralmente.
Bellezza non è, nell’ebraismo, sinonimo di dedizione superficiale a qualcosa di esteriore, Né va intesa come estetica monumentale del magnifico edificio fine a se stesso; non è nemmeno attitudine all’eccesso, ma esattamente il contrario: indica la cura del dettaglio per rappresentare dedizione e rispetto di quell’insieme che forma la dimensione religiosa ebraica, che passa anche attraverso il termine “Hidur Hamizvà”. La dimensione estetica è finalizzata ad abbellire e valorizzare ulteriormente le relazioni interpersonali, la relazione con il creato, con il nostro Creatore, con le Sacre Scritture. A tale cura bisogna dedicarsi nel quotidiano, così come nelle giornate più alte di festa, nell’antichità così come nell’oggi, a Gerusalemme capitale e nelle singole comunità ebraiche che, nei secoli e nei diversi paesi, hanno contribuito al pensiero filosofico, alle arti letterarie e musicali. Si tratta di un’attenzione che, da un lato, argina la trascuratezza, facendoci apprezzare i momenti che scandiscono la vita; al contempo argina l’idolatria e quel fascino cultuale verso il bello e le immagini che appartiene all’altrui fede e rischia di disperdere nelle generazioni il popolo ebraico.
La bellezza, per le nostre comunità ebraiche, è anche la sfida di saper raccontarsi, rappresentarsi e farsi riconoscere come parte integrante della storia e della cultura italiana in tutte le sue dimensioni, alle quali l’attitudine e la millenaria tradizione ebraica di pensiero, azioni e patrimonio valoriale ha tanto contribuito. La partecipazione alla Giornata Europea da parte delle ben 101 località che apriranno le porte a tutta la cittadinanza, il prossimo 10 settembre, è un importante via d’accesso alla conoscenza dell’ebraismo, ma apre anche la possibilità, per tutti i cittadini italiani, di ritrovare se stessi e il proprio stesso patrimonio di bellezza.”
Dott.ssa Noemi Di Segni, Presidente Unione Comunità Ebraiche Italiane, in visita presso la Cittadella l’8 febbraio 2021.
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