Lunedì 22 aprile 2024, nella sala conferenze della Cittadella, è stato presentato il libro di Mario Avagliano e Marco Palmieri Le vite spezzate delle Fosse ardeatine.

La presentazione, in memoria del più grande massacro compiuto dai nazisti in un’area metropolitana, di cui quest’anno si è celebrato l’ottantesimo anniversario, è stata organizzata dall’Associazione Semi di Pace in collaborazione con il Comitato Provinciale ANPI di Viterbo, la Sezione ANPI di Tarquinia, il Comitato Soci Coop di Tarquinia, l’IISS “Vincenzo Cardarelli” di Tarquinia, l’Istituto paritario “San Benedetto” di Tarquinia e il Liceo “Santa Rosa” di Viterbo.

L’evento, articolato in due momenti distinti – la mattina dedicato agli studenti e ai loro insegnanti e il pomeriggio a tutta la cittadinanza – ha inteso offrire al numeroso pubblico un momento di informazione e approfondimento sulla base della gran messe di dati raccolti e proposti in una veste di agevole lettura dai due autori, noti per l’impegno profuso da molti anni nello studio della storia del fascismo, dell’antifascismo e della Seconda guerra mondiale.

Hanno introdotto e moderato i due incontri la professoressa Alberta Iacobini, responsabile della Rete Scuole Semi di Pace, la mattina, e la dottoressa Monica Calzolari, direttrice del Parco della Pace, il pomeriggio.

Nel libro sono raccontate per la prima volta tutte le biografie dei 335 martiri – rappresentate da altrettante stelle sulla copertina – ricostruite attraverso una meticolosa ricerca svolta su tutte le fonti disponibili e attraverso interviste ai parenti. 

Accanto ad Avagliano, la mattina, è intervenuto Lello Dell’Ariccia, scampato alla deportazione e Presidente di Progetto Memoria, amico di Semi di Pace con cui ha condiviso la progettazione e la realizzazione del “Memoriale della Shoah” e della Mostra permanente “La Shoah in Italia. Persecuzione e deportazioni (1938-1945)”, il quale ha offerto una personale testimonianza sull’occupazione tedesca e sulla vicenda della propria famiglia.

Nel pomeriggio il libro è stato presentato dallo storico Valerio Strinati, già consulente parlamentare del Senato e dirigente dell’ANPI di Roma.

La presentazione dell’autore è stata intercalata dalla lettura di brani tratti dagli scritti di alcuni martiri, letti, la mattina, dagli studenti dell’IISS “Vincenzo Cardarelli” di Tarquinia, dell’Istituto paritario “San Benedetto” di Tarquinia e del Liceo “Santa Rosa” di Viterbo, e, da Roberto Antenore e Piero Rosati nel pomeriggio.

Mario Avagliano, con l’ausilio di un efficace power point, ha proposto agli intervenuti un percorso sintetico ma esaustivo attraverso ai fatti e al contesto politico, militare e ideologico da cui ebbe origine l’atroce massacro in cui persero la vita 335 uomini e una donna che il 24 marzo 1944 si trovò sulla strada al momento sbagliato.

Ciò che è emerso chiaramente da tutti gli interventi è che le Fosse ardeatine, pur non essendo il più grande tra i massacri avvenuti durante l’occupazione e la ritirata tedesca, è l’evento fondativo dell’Italia democratica che nasce dalla Resistenza. Quei 335 martiri sono la nostra Patria, perché:

  • provenivano da 18 regioni: Lazio (195), Campania (19), Sicilia (16), Puglia (13), Toscana (11), Emilia-Romagna, Marche e Sardegna (9), Abruzzo (8), Veneto (7), Lombardia, Umbria e Calabria (4), Piemonte (3), Friuli-Venezia Giulia e Liguria (2), Trentino-Alto Adige e Basilicata (1).
  • appartenevano a tutte le fasce d’età (33 giovanissimi tra i 15 e i 21 anni, 285 adulti tra i 22 e 59 anni, 14 ultrasessantenni),
  • rappresentavano tutti i livelli d’istruzione, dagli analfabeti agli intellettuali,
  • appartenevano a tutti ceti sociali, dagli aristocratici ai più umili,
  • appartenevano a tutte le formazioni politiche: Partito d’Azione – 59, Fronte militare clandestino della resistenza – 42; Bandiera Rossa – 41, Partito Comunista d’Italia – 35, Partito Socialista di Unità Proletaria – 21, Unione Nazionale Democratici d’Italia – 6-7, Partito Democratico del Lavoro – 3, Democrazia Cristiana – 2-3,
  • si riferivano a tutti gli orientamenti religiosi: cattolici, ebrei, cristiani evangelici e atei,
  • erano civili e militari (una quarantina di ufficiali di tutte le Armi, 5 dei quali generali).

Insieme ai 335 uomini massacrati, si contano tutte le loro famiglie, formate per lo più da donne e bambini, le cui vite cambiarono irrimediabilmente e per sempre. Le donne – madri, mogli, compagne, sorelle e figlie – proseguirono la Resistenza e dopo la Liberazione pretesero che tutti i corpi fossero riconosciuti e che a ciascuno fosse data una personale sepoltura nel luogo del martirio per salvaguardarne la memoria.

Oggi, finalmente, a ciascuno di quegli eroi mai dimenticati, Mario Avagliano e Marco Palmieri hanno restituito grazie alle loro ricerche anche la propria storia personale.

Dott.ssa Monica Calzolari, direttrice scientifica del Parco della Pace
Lettura di Piero Rosati
Alberta Iacobini, responsabile reti scuole Semi di Pace
Da sinistra: Mario Avagliano, autore del libro e Lello Dell’Ariccia, presidente “Progetto Memoria”


Il Parco della Pace
Il vagone del Memoriale della Shoah
Incontro del pomeriggio
Dott.ssa Monica Calzolari, direttrice scientifica del Parco della Pace
Ugo La Rosa, presidente ANPI – sezione di Tarquinia
Da sinistra: Mario Avagliano, autore del libro e Valerio Strinati, ANPI di Roma, storico e già consigliere parlamentare del Senato
Lettura di Piero Rosati
Lettura di Roberto Antenore, volontario Parco della Pace