Il Parco della Pace è un luogo di riflessione e di confronto su temi di stretta attualità, un importante polo di inclusione sociale, un laboratorio permanente di cittadinanza attiva e di dialogo interculturale. Nell’area denominata La Cittadella, sono state create installazioni storico artistiche e piantumati alberi della memoria per ricordare i tragici avvenimenti come la Shoah e le morti in mare e i genocidi. In questo angolo verde tre esposizioni di carattere storico-artistico, il “Memoriale della Shoah”, il “Memoriale del Migrante”, il “Muro dei Muri” e il “Memoriale dei genocidi del Novecento” (in programma, ma non ancora realizzato), intendono rappresentare il contributo dell’Associazione a una visione del mondo rispettosa delle diversità e orientata alla inclusiva fraternità.

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MEMORIALE DELLA SHOAH

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Il Memoriale della Shoah di Tarquinia ospita un vagone merci del 1935, corrispondente ai carri ferroviari utilizzati per la deportazione nei Lager nazisti, posizionato al centro di un percorso di siepi di alloro. Nel sentiero che si avvolge a spirale attorno al monumento è allestita la mostra permanente La Shoah in Italia. Persecuzione e deportazioni (1938-1945), diretta da Elisa Guida dell’Università degli Studi della Tuscia con la consulenza artistica di Edith Bruck, scrittrice, poetessa e regista deportata da Satoraljaujhely ad Auschwitz il 23 maggio 1944. L’esposizione, suddivisa in quaranta pannelli organizzati in sezioni tematiche, intende fornire al visitatore gli elementi storici fondamentali per un primo approccio allo studio della Shoah. All’interno del carro ferroviario, la Parete dei Nomi ricorda gli oltre 8.000 deportati dall’Italia e dai territori annessi tra il 1943 e il 1945. La mostra è stata inaugurata il 18 giugno 2017, in occasione del meeting internazionale Esploratori di valori. Sono intervenuti, tra gli altri, il direttore del comitato scientifico Elisa Guida, Edith Bruck e Mirella Stanzione, superstite di Ravensbrück. Ospite d’onore della cerimonia Piero Terracina, deportato da Fossoli ad Auschwitz all’età di quindici anni.

Il progetto ha previsto inoltre lo sviluppo, durante il biennio 2016/2017, del progetto didattico La Shoah in Italia. Storia, didattica e linguaggi della memoria, che ha coinvolto gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore di Tarquinia Vincenzo Cardarelli attraverso lezioni di storia contemporanea, lavori di ricerca e laboratori didattici. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di offrire un contributo sostanziale alla causa della memoria nel nostro Paese, integrando l’offerta formativa delle scuole italiane con un cammino di ricerca e di approfondimento. È possibile visitare il Memoriale della Shoah durante tutto l’anno, tutti i giorni della settimana inclusi i festivi, previa comunicazione al responsabile del progetto. Il programma per i gruppi organizzati prevede la proiezione di materiale audiovisivo, la visita alla mostra permanente e l’ingresso nel carro ferroviario, fulcro del percorso espositivo. Dalla data di inaugurazione, il Memoriale ha ricevuto migliaia di visitatori provenienti da tutto il territorio nazionale.

“La Shoah in Italia. Persecuzione e deportazioni (1938-1945)”

Il progetto di una mostra permanente nasce da una riflessione sulla memoria e sulla didattica della Shoah in Italia promossa dall’associazione umanitaria Semi di Pace Onlus. Organizzata in sezioni, la mostra incomincia guardando al contesto europeo e alla presenza degli ebrei nell’Italia liberale; poi ferma l’attenzione sul regime fascista, sul razzismo e sull’antisemitismo. Quindi sulla “persecuzione dei diritti” (1938-1943) e sulla “persecuzione delle vite” (1943-1945). Alcune finestre propongono degli approfondimenti tematici; altre aprono uno squarcio sull’insieme delle deportazioni degli italiani avvenute dopo l’8 settembre 1943.

Alla documentazione conservata nei grandi archivi, nelle biblioteche e nei musei italiani si affianca quella ritrovata nei piccoli archivi di famiglia, grazie ai quali è stato possibile approfondire la ricostruzione storica con carte e immagini inedite o poco conosciute. Le “voci dei salvati” riportate nei pannelli accompagnano idealmente il visitatore. L’esposizione ha ricevuto i seguenti patrocini: Camera dei Deputati, Regione Lazio, Provincia di Viterbo, Comune di Tarquinia, Dipartimento di studi linguistico-letterari, storico-filosofici e giuridici (DISTU) dell’Università degli Studi della Tuscia, Unione Comunità Ebraiche Italiane, Comunità Ebraica di Roma, Fondazione CDEC, Associazione Nazionale Ex Deportati e Associazione Progetto Memoria.

La Shoah in Italia. Mostra permanente

  • Direzione scientifica: Elisa Guida
  • Consulenza artistica: Edith Bruck
  • Consulenza scientifica: Carlo Spartaco Capogreco, Anna Maria Casavola, Sante Cruciani, Tommaso Dell’Era, Annabella Gioia, Bice Migliau, Claudio Procaccia, Liliana Picciotto, Leonardo Rapone, Michele Sarfatti, Carlo Sotis, Mario Toscano, Dario Venegoni
  • Staff: Lello dell’Ariccia, Grazia Di Veroli, Aldo Pavia
  • Comitato d’onore: Edith Bruck, Samuele Modiano, Piero Terracina
  • Realizzazione grafica: Francesca Rossini
  • Archivi: Archivio ANED e Archivio ANED Roma; Archivio Centrale dello Stato – ACS; Archivio di Stato di Roma – ASR; Archivio Fondazione CDEC; Archivio Fondazione Memoria della Deportazione; Archivio Fondazione Villa Emma; Archivio Fotografico Centro Studi e Documentazione Fondazione Fossoli, CSD-FF; Archivio Istituto Luce; Archivio Storico Città di Bolzano
  • Archivi privati di: Carlo Spartaco Capogreco – APC; Lello Dell’Ariccia – APDA; Grazia Di Veroli – APDV; Elisa Guida – APG; Samuele Modiano – APSM; Enrico Modigliani – APM; Fernando Tagliacozzo – APTM; Piero Terracina – APPT; Clara e Silvia Wachsberger – APW
  • Musei: Museo Ebraico di Roma
  • Biblioteche: Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea; Biblioteca della Fondazione CDEC; Biblioteca Statale Isontina; Centro Bibliografico dell’Unione Comunità Ebraiche Italiane.

MEMORIALE DEL MIGRANTE

Il Memoriale del Migrante, è stato inaugurato domenica 26 settembre 2021, in occasione della edizione numero 107 della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, in nuovo spazio dedicato appunto alla memoria e alla riflessione sulla condizione delle persone migranti. In esso è stata collocata una barca.

“La Storia la fanno gli uomini ma spesso sono gli oggetti a raccontarla con la loro simbologia”, spiega il presidente dell’associazione, Luca Bondi, presentando il nuovo progetto. “Una barca e un carro ferroviario sono mezzi antichi e moderni che accompagnano l’uomo alla scoperta del mondo e di se stesso.  Attraverso il mare l’uomo ha raggiunto nuove terre, ha incontrato popoli e conosciuto altre civiltà. Ma il mare – continua Bondi – è stato anche attraversato da navi con uomini sottratti alla loro terra per essere venduti come schiavi e da barche cariche di disperati alla ricerca di speranza e futuro. Lo sferragliare dei treni accompagna viaggiatori all’incontro con altri uomini, alla conoscenza di altri paesi, alla ricerca di un lavoro. Ma i carri ferroviari sono stati anche testimoni e mezzi per dividere comunità, per umiliare e togliere dignità, per viaggi senza ritorno. Una barca e un carro ferroviario – conclude Bondi – ci dicono che la Storia non passa invano: sta a noi ricordare e meditare”.


MURO DEI MURI

Il 17 maggio scorso si è celebrato il 43° anno di fondazione dell’associazione umanitaria Semi di Pace-odv. La comunità si è riunita per ricordare, condividere e ringraziare Dio per il dono ricevuto della Sua guida. L’evento ha avuto molta partecipazione ed attenzione ed è stato arricchito dalla presenza di S.E. l’Arcivescovo José Rodríguez Carballo, segretario del Dicastero Vaticano per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica.

La manifestazione si è conclusa con l’inaugurazione di un nuovo importante progetto, denominato “Il muro dei muri”, che attraverso 8 grandi pannelli di immagini sono raffigurati i muri che hanno segnato e continuano a segnare la drammaticità e le tragedie che l’esperienza umana ha conosciuto in ogni epoca.

Finanziato dalla Fondazione Cariciv nell’ambito del bando 2022, per il progetto “La memoria siamo noi”.


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