Il discorso tenuto durante la visita alla Cittadella, avvenuta il 18 febbraio 2014

Sua eccellenza mons. Luigi Marrucci, sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola, rappresentanti di altre Istituzioni, forze dell’ordine, sacerdoti, volontari dell’associazione, cari fratelli e sorelle.

Oggi siamo riuniti in questo bellissimo centro per riflettere insieme sulle attività dell’associazione Semi di Pace.

La denominazione scelta per l’associazione è significativa: Semi di Pace. La pace deve essere coltivata. Essa, come un seme, cresce lentamente, ma il suo frutto è fondamentale per la vita personale, familiare e sociale. Ognuno di noi desidera che la propria vita personale, familiare e sociale sia ammantata di pace.

Nel mondo di oggi, tuttavia, la pace rimane un desiderio irrealizzabile per molte persone, a causa delle situazioni sociali e politiche che impediscono la pacificazione sociale, ovvero la nascita di una società giusta, nella quale le relazioni tra gli individui siano improntate all’uguaglianza, al rispetto reciproco, alla solidarietà sociale.

Pensiamo, ad esempio, a coloro che sono privati del cibo necessario per sostenersi, di un riparo dove vivere, dell’istruzione, delle medicine necessarie per curarsi. Spesso, queste persone vivono in paesi dove le guerre e i conflitti interni rendono la loro situazione ancora più drammatica. La pace ha una dimensione intima, interiore, che deriva dall’unione di ognuno di noi con Dio. Gesù ha promesso ai suoi discepoli la pace che si manifesta quando una persona, o una famiglia, vive la parola di Dio nella propria vita.

L’assenza di questa pace interiore è evidente nel mondo di oggi. Basti pensare al numero sempre crescente di famiglie divise, alla crescita della criminalità e dell’uso di droghe e di alcool, nonché di tutti gli altri vizi che stanno lentamente divorando la nostra società.

È importante ricordare che la pace interiore è un prerequisito necessario per il raggiungimento della pace esteriore. Entrambe le dimensioni della pace sono essenziali per la crescita delle persone, delle famiglie, delle società.

Desidero congratularmi con tutti i volontari di questa associazione per le loro importanti iniziative tese a diffondere la pace, non solo in Italia, ma in molte parti del mondo. Ho avuto

modo di osservare di persona il vostro lavoro in India, nelle regioni di Tamil Nadu e Karataka, ed è stata un’esperienza davvero affascinante.

Guardando il documentario sulle nostre attività nel mondo e in India, mi sono reso conto di quanto le vostre iniziative e i vostri progetti siano realmente efficaci e concreti. Essi condividono una visione più ampia, tendono a un obiettivo più grande, del semplice ristoro temporaneo: ambiscono a portare liberazione e pace attraverso l’istruzione e l’educazione.

Quest’anno avete deciso di riflettere sul tema dell’umiltà. Si tratta di una virtù difficile da praticare, ma che si può descrivere facilmente. San Paolo, nella lettera ai Filippesi, ne ha abbozzato un ritratto meraviglioso: «Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce».

Dio che si fa uomo è il più grande esempio di umiltà. Riflettendo proprio su questo, l’astronauta Armstrong ha scritto: «La cosa strabiliante non è che l’uomo sia arrivato a camminare sulla luna. La cosa più strabiliante è che Dio sia arrivato a camminare sulla terra!». Creare spazio per Gesù significa creare spazio per i nostri fratelli. Per questo dobbiamo eliminare egoismo, superbia e orgoglio dal nostro cuore. Madre Teresa usava dire che «l’orgoglio è l’autostrada di Satana».

Cari amici, per conquistare l’umiltà, occorre lasciare che Gesù riempia i nostri cuori, poiché egli è colui che sconfigge l’orgoglio e l’egoismo arroccati dentro di noi, aiutandoci a rivolgere le nostre attenzioni e il nostro amore ai fratelli e alle sorelle in difficoltà.

 

Auguro a tutti voi, volontari dell’associazione Semi di Pace, un anno meraviglioso e fecondo per i vostri progetti, affinché possiate seminare i semi della pace nelle vite di molte persone.

Lasciate che le vostre parole e i vostri doni siano espressione della presenza di Gesù in ognuno di noi, la gloria di Dio sarà guida delle vostre azioni e ricompensa per esse.

Vi ringrazio per avermi invitato a questo evento. Impegniamoci, tutti insieme, a essere coraggiosi seminatori di pace in ogni angolo del mondo, attraverso le nostre parole e i nostri doni.