La Cittadella di Semi di Pace si conferma un luogo ideale dove ragazzi e adulti trovano ad accoglierli persone che desiderano condividere esperienze e racconti su temi fondamentali per la propria maturazione. La risposta ai tanti stimoli che qui sono offerti è riscontrabile nelle domande, negli sguardi e anche nella commozione degli ospiti. 

Questa volta sono stati gli studenti dell’IISS “Vincenzo Cardarelli” di Tarquinia a usufruire di quattro giornate di approfondimento alla Cittadella. I giorni 9, 10, 13 e 14 gennaio 2025, hanno visto partecipare le classi del biennio degli indirizzi Agrario, Agroindustriale e Agroalimentare, il tecnico indirizzo Turismo, il tecnologico settore Costruzioni, Ambiente e Territorio e l’indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing.

Luca Bondi, anima e presidente della Cittadella, ha accolto di prima mattina ciascuna classe con le consuete affabilità e autorevolezza che lo contraddistinguono. Ha avvolto i ragazzi in un abbraccio virtuale introducendoli nella concretezza delle attività di aiuto e solidarietà che si svolgono da 45 anni a Tarquinia e portandoli idealmente anche nei continenti dove sono presenti i volontari di Semi di Pace con scuole, presidi sanitari per i bambini oncologici, centri per anziani, centri di riabilitazione per disabili, creati dalla ODV in Camerun, Congo, India, Messico, Perù, Cuba, Repubblica Dominicana e Romania. Un viaggio arricchito di aneddoti, storie, emozioni vissuti in prima persona e, dunque, coinvolgenti. Le mattinate, iniziate alle ore 8, sono proseguite con i racconti toccanti offerti da Antonio Paone e Luigi C. Cavallo, due dei volontari del Parco della Pace, uno spazio qualificante della Cittadella.

Il Parco della Pace, coordinato dalla direttrice del museo all’aperto, Monica Calzolari, che spesso interviene puntualmente sui temi più importanti, è lo spazio esterno dedicato al Memoriale della Shoah, al cosiddetto Muro dei muri e al Memoriale del Migrante. A quest’ultimo, Antonio e Luigi dedicano i racconti di “Storia di un naufragio in terra di Calabria” e “KR46M0-Il naufragio di Cutro”, usando come parole-chiave i termini immaginazione, emozione ed empatia. Sostanziano i loro racconti mostrando oggetti, immagini e filmati, lasciando spesso “parlare” le voci dei protagonisti con la lettura di passi cruciali di quei viaggi così drammatici. Il loro racconto rapisce l’attenzione dei giovani ospiti che alla fine pongono domande pertinenti.

La mattinata corre via veloce e, dopo una prima ricreazione, si torna in aula per entrare nel vivo della Giornata della Memoria cui sono dedicate le visite. Memoria, ricordo, evoluzione, migrazione, colonialismo, economia, demografia sono alcune parole sulle quali Ernesto Cesarini, volontario al Parco della Pace ed ex-insegnante al Vincenzo Cardarelli, costruisce un racconto quasi teatrale per “scaldare” la sensibilità degli studenti che lo seguono rapiti e attenti. Poi arrivano i momenti più stringenti con i racconti della Shoah, del suo significato e della sua drammaticità che spettano a Luisa Riccardi e con le storie di altri genocidi, altrettanto terribili, avvenuti in Cambogia, Cina e Ucraina raccontati da Fabio Molin. Fabio e Luisa sono gli ultimi ‘acquisti’ del Parco della Pace e offrono anche esperienze personali per dare peso, sostanza e attualità a quegli avvenimenti atroci che possono sembrare troppo lontani nel tempo ma che non lo sono affatto.  

L’ultima parte della mattinata si svolge all’aperto, passando dal vagone piombato del 1935 (identico a quelli che trasportarono i deportati nei vari campi di concentramento, che resta un’esperienza indelebile per i ragazzi), alla sequenza delle immagini dei muri eretti nel mondo per motivi o politici o razziali o economici, fino a giungere al barcone sospeso e rovesciato sotto il quale il gruppo è fotografato mentre ascolta un ultimo racconto sulla migrazione, spesso tragica, via mare.

Il 13 gennaio, lunedì, è però accaduto un fatto straordinario, ma non così raro: la straordinaria presenza di Lello dell’Ariccia, presidente associazione “Progetto Memoria”. Dell’Ariccia, ebreo di 87 anni, lucidissimo testimone scampato per miracolo al rastrellamento da parte delle SS tedesche di 1.024 ebrei nel ghetto di Roma il 16 ottobre 1943 (tornarono in 16, una sola donna: Settimia Spizzichino). Furono tutti portati nel campo di concentramento di Auschwitz e tra loro c’erano la nonna, la cuginetta Ada e lo zio materno di Lello, tutti uccisi. La testimonianza di Lello ha toccato le corde più profonde dei nostri animi e un ragazzo, avvicinandosi a Lello, ancora sul palco dopo l’intervento, gli ha sussurrato, commosso, “…mi dispiace” e lo ha abbracciato come un nipote fa con un nonno.  

I volontari del Parco della Pace: Arch. Ernesto Cesarini, Luisa Riccardi, Fabio Molin, Luigi Cavallo e Antonio Paone
Il presidente di Semi di Pace Luca Bondi e Lello Dell’Ariccia, presidente dell’associazione “Progetto Memoria”
Monica Calzolari, direttrice scientifica del museo all’aperto Parco della Pace
L’arch. Ernesto Cesarini guida la visita al Parco della Pace