Nel centro, un vagone ferroviario del 1935, simile a quelli usati durante il nazismo per deportare gli ebrei. Intorno, un grande labirinto di piante di alloro per costringere le persone a fare i conti con se stessi, con tutto ciò che è e ciò che non deve più in alcun modo essere.

È “Labirinto della Memoria” che Semi di Pace ha inaugurato il 17 giugno alla Cittadella, in apertura del X Meeting Internazionale “Esploratori di Valori”. Ideato dagli studenti e dagli insegnanti della IVA geometri dell’IIS “Vincenzo Cardarelli” di Tarquinia, il progetto è in collaborazione con l’associazione Progetto Memoria e ha il patrocinio dell’UCEI, l’Unione Comunità Ebraiche Italiane.

«La memoria ha senso solo se continuamente rinnovata, immaginata, se diventa agente attivo nella formazione delle nuove generazioni e nella lotta contro ogni forma di razzismo. Il monumento vuole essere un contributo tangibile fruibile alla causa della memoria della Shoah, per non dimenticare e avviare una riflessione condivisa con istituzioni e comunità», sottolinea Semi di Pace. A dare ancora più forza al progetto la partecipazione convinta di illustri personalità del giornalismo e della comunità ebraica che non hanno voluto mancare all’evento: da Pietro Suber, giornalista e documentarista, a Claudio Procaccia, direttore del Dipartimento Beni e Attività Culturali della Comunità Ebraica di Roma, fino a Elisa Guida (Università degli studi della Tuscia), dell’Associazione Progetto Memoria.

Su tutti Pietro Terracina, classe 1928, ultimo sopravvissuto italiano al campo di sterminio di Auschwitz – Birkenau che ha raccontato la sua storia, ascoltato da una platea numerosa e attenta, con molti rappresentanti delle istituzioni, tra cui l’ambasciatore Dan Haezrachy, vice capo missione dell’Ambasciata d’Israele a Roma, il sindaco di Tarquinia e presidente della provincia di Viterbo Mauro Mazzola, il vescovo della diocesi di Civitavecchia-Tarquinia mons. Luigi Marrucci, l’on. Alessandro Mazzoli, il consigliere regionale Silvia Blasi e il presidente dell’Università Agraria Alberto Blasi. «Conducevamo una vita normale come tutti i cittadini. – racconta Terracina – Papà era un rappresentante di commercio, aveva un’agenzia di rappresentanza. Poi le leggi razziali. La situazione non era certo facile ma tutto sommato a me quei disagi non pesavano protetto com’ero dall’amore di tutti. Quindi ci fu la deportazione. Fu un viaggio di 2mila chilometri. 7 giorni e 7 notti stipati all’inverosimile nei vagoni, per essere mandati a morire. L’ultimo ricordo della mia famiglia unita è quello all’arrivo all’inferno, perché d’inferno si trattava. Un’altra cosa che non dimenticherò mai le lacrime di mia madre che già aveva capito tutto. Di tutti i miei famigliari fui il solo a salvarmi, solo grazie al caso».

 Terracina ha poi aggiunto: «Ho accettato con entusiasmo questo invito di Semi di Pace, perché è uno dei progetti più belli che abbia visto. E se il ricordo morirà con me, grazie a iniziative di questo tipo la memoria rimarrà come un filo che lega il passato al presente e condiziona il futuro, facendo in modo che queste tragedie non accadano mai più». Al termine dell’intervento il presidente di Semi di Pace Luca Bondi ha consegnato a Terracina il riconoscimento di socio onorario, accompagnato da un lunghissimo applauso. «Ringraziamenti vanno agli insegnanti e ai bambini delle scuole primarie di Tarquinia, all’Accademia Tarquinia Musica e agli studenti dell’Istituto “San Benedetto” di Tarquinia, – aggiunge Semi di Pace – che hanno reso ancora più emozionante l’inaugurazione del “Labirinto della Memoria”».

Il X Meeting Internazionale “Esploratori di Valori” non è stato soltanto l’inaugurazione del “Labirinto della Memoria”.

La seconda giornata è stata altrettanto densa di emozioni, con incontri che hanno lasciato un segno nelle tantissime persone presenti. La mattina, sotto l’abile “regia” di Alberto Colaiacomo, responsabile del settore comunicazione e stampa della Caritas diocesana di Roma responsabile della comunicazione, è stato affrontato il tema dell’immigrazione e dell’integrazione. A prendere parola Oliviero Forti, responsabile immigrazione della Caritas italiana, che ha dato un quadro esaustivo delle politiche europee e italiane a livello di accoglienza; Piergianni Fiorletta, responsabile delle politiche per l’immigrazione dell’Anci Lazio ed ex sindaco di Ferentino che ha illustrato cosa possono fare i Comuni italiani per favorire una reale integrazione degli immigrati; Raimondo Raimondi, coordinatore delle Reti di Scuole Migranti della Tuscia; Giovanna Cavarocchi, presidente dell’Auser Viterbo.

Non sono mancate le testimonianze sul territorio viterbese, con Raimondo Raimondi, coordinatore delle Reti di Scuole Migranti della Tuscia e Giovanna Covarocchi, presidente dell’Auser Viterbo. Uno sguardo anche all’Africa con la presentazione del progetto di costruzione della scuola “Saint Jean” in Camerun, che vede insieme Semi di Pace, con il settore “Costruire lo Sviluppo”, e la Bonifazi Franchising.

Pomeriggio dedicato al tema della disabilità. Ed ecco la testimonianza di Chiara Sabatino, sulle missioni sanitarie nella Repubblica Dominicana, presso il collegio “San Benito”, nell’ambito del settore “Life”. E poi la missionaria Berta Soledad Robles De Lopez, una “vera forza della natura”, che ha raccontato la sua esperienza di responsabile del centro riabilitativo per bambini “Hogar Maria de Nazareth”, in Perù, con cui Semi di Pace collabora con il “Progetto Vita – Gianni Astrei”; la spontaneità e la voglia di vivere della studentessa tarquiniese Chiara Bordi, che ha trasformato il suo handicap in punto di forza, così come per Lolita De Falco, mamma di tre bambini. Non sono mancate le testimonianze di chi tutti i giorni lavora con le persone diversamente abili: il vice presidente della fondazione Oltre Noi Onlus Dafne Prisco e il presidente dell’associazione Vitersport Paola Grispigni. Infine l’esperienza professionale dello psichiatra Paolo Cori con l’Alchimia Sband, composta da pazienti e operatori accomunati dalla passione per la musica, che hanno chiuso il meeting con un bellissimo concerto.

La giornata ha visto la partecipazione del primo segretario dell’ambasciata della Repubblica Dominicana Supjeila Romero e dell’ambasciatore del Perù presso la Santa Sede Maria Elvira Velasquez Rivas Plata.