Chiara Bordi con i referenti di Semi di Pace a Cuba

Chiara Bordi, alfiere della Repubblica, bionic model e finalista a Miss Italia 2018, dallo scorso aprile rappresenta, in qualità di testimonial, l’associazione umanitaria Semi di Pace in Italia e nel mondo.

Nel mese di luglio Chiara, insieme a sua sorella Francesca, è stata impegnata in un’importante missione a Cuba, dove l’associazione nata a Tarquinia è presente dal 1998 con progetti destinati ai bambini, agli anziani, ai disabili, alle giovani madri e alle famiglie in difficoltà. Nel corso della missione le due ragazze hanno partecipato alle attività di carattere sociale portate avanti dalle comunità che collaborano con Semi di Pace all’Avana e nel comune di Jaruco.

“Ho sempre voluto fare un’esperienza di questo tipo, per crescere e rendermi utile” afferma Chiara Bordi parlando dei momenti vissuti insieme ai bambini della comunità di Santa Barbara o agli anziani della parrocchia del Sacro Cuore dell’Avana, oppure nel corso delle ripartizioni di viveri o durante le visite alle famiglie dei quartieri periferici dell’Avana. “Ho incontrato bambini, famiglie beneficiarie del sostegno di Semi di Pace, rappresentanti delle istituzioni locali, come l’arcivescovo dell’Avana Juan Garcia e gli amministratori di Jaruco, e le comunità che si adoperano per aiutare gli altri… Ho visto tante situazioni difficili, ma quello che mi ha colpito di più è la gioia e la solidarietà del popolo cubano, nonostante le dure condizioni economiche dovute all’embargo americano.”

Semi di Pace coordina a Cuba diversi progetti in cooperazione con la Chiesa cattolica e importanti istituzioni del governo cubano. L’associazione supporta le comunità locali attraverso varie iniziative: l’invio di volontari con i viaggi solidali, un servizio di sostegno a distanza destinato ai bambini, raccolte di fondi a favore delle numerose opere a carattere sociale e spedizioni di beni di prima necessità (proprio in questi giorni è in preparazione, alla Cittadella, sede centrale di Semi di Pace, un container di 40 piedi carico di donativi).

“Mentre davo il mio contributo, mi accorgevo che quello che ricevevo era qualcosa di molto più prezioso” racconta Chiara Bordi. “È un’esperienza unica che consiglio a tutti, non solo per la propria crescita personale, ma perché credo che se siamo al mondo è anche per aiutare gli altri, soprattutto quando si ha la fortuna di nascere in condizioni più avvantaggiate… anche se poi ti accorgi che quei vantaggi non c’entrano nulla con la felicità, e questo l’ho imparato a Cuba con Semi di Pace.”