Il Memoriale della Shoah di Tarquinia, nella Cittadella dell’associazione “Semi di Pace”, celebra l’anniversario della liberazione, ricordando le parole di Edith Bruck:
“Oggi più che mai questa mostra sul nostro passato serva da esempio per un futuro di pace, tolleranza e rispetto per il prossimo, affinché il male non si ripeta, mai più, verso nessuno. Ognuno di noi, soprattutto i ragazzi, deve guardare in faccia il diverso, imparare a conoscerlo e a riconoscersi nell’altro. Io non ho perso la speranza e non la perderò fino a quando ci saranno persone che studiano, lavorano e si impegnano affinché il mondo non dimentichi ciò che ci è toccato vivere senza colpa. E sono grata e mi è di consolazione sapere che qualcuno porterà avanti la mia, la nostra voce, per noi e per i milioni di assassinati che nel Lager ci hanno detto: “Raccontate anche per noi, se vi salvate”.
Il presidente di “Semi di Pace”, prof. Luca Bondi, depone fiori all’ingresso del vagone merci del 1935, corrispondente ai carri ferroviari utilizzati per la deportazione, nei lager nazisti, di ebrei e oppositori politici.
Nel sentiero che si avvolge a spirale attorno al monumento e’ allestita la mostra permanente “la Shoah in Italia. Persecuzione e deportazioni (1938-1945) ”
All’interno del carro ferroviario, la parete dei nomi ricorda gli oltre 8000 deportati dall’Italia e dai territori annessi, tra il 1943 e il 1945.
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