E’ proprio sulla responsabilità della memoria che venerdì scorso, 26 gennaio, il presidente di Semi di Pace, Luca Bondi, ha insistito nel suo discorso introduttivo alla giornata, arricchita dal saluto del dott. Lello Dell’Ariccia, presidente dell’associazione “Progetto Memoria”.

Pochi sono i testimoni diretti ancora in vita, pochi coloro che scamparono alla furia devastante di un’ideologia senza precedenti per efferatezza nella storia dell’umanità. Ora sono i nipoti e pronipoti di chi riuscì a sopravvivere a quell’inferno che oggi si fanno carico di testimoniare, di ricordare per non ripetere, per “scegliere la vita” come scrive Liliana Segre.

E’ per questo che davanti alle classi 4CSA , 4BS e 4AA dell’istituto “Vincenzo Cardarelli” e la 3A del liceo “S. Benedetto di Tarquinia”, nonchè gli studenti collegati online dell’istituto “Marconi di Civitavecchia” e dell’I. C. Bassa Sabina Poggio Mirteto, classe 3D scuola secondaria I grado “Pepoli”,  le sorelle Sara e Rivka Spizzichino hanno fatto rivivere, in tutta la loro drammaticità, il rastrellamento degli ebrei a Roma del 16 ottobre 1943; inutilmente la nonna Settiminia, unica sopravvissuta della famiglia, insieme ai suoi cari tentò di nascondersi, facendo credere la casa già evacuata; in un attimo tutto precipitò: la speranza di farcela, la disperazione della cattura, il trasporto sui terribili vagoni merci, il campo di sterminio, la morte più cupa, l’assenza di ogni minima dignità umana.

A tratti la voce di RivKa si increspa, la commozione incalza, un dolore profondo riemerge. I ragazzi sono attoniti, catturati da un silenzio inusuale, sorpresi da un rispetto inatteso e da una commozione inaspettata.

La voce riprende, incalza, prova a spiegare, a raccontare, rammentando quanto la memoria sia indispensabile necessaria, soprattutto in un mondo tanto veloce quanto facile all’oblio, una memoria che vuole essere un ponte vero il futuro, un ponte di pace.

Toccante anche la testimonianza della coppia cattolica tedesca Federika e Tobias Wallbrecher, cofondatori insieme alle sorelle Spizzichino dell’associazione “Ricordiamo insieme”.

Con il coordinamento della prof.ssa Alberta Iacobini, responsabile reti scuole Semi di Pace, le classi hanno poi presentato le loro attività sulla giornata, raccogliendo l’invito di Sara Spizzichino a non ridurre la Giornata della memoria al 27 gennaio, ma viverla continuamente, ponendosi sempre di fronte alla realtà con spirito libero e critico, per evitare che possa ripetersi un altro olocausto.

La mattinata è poi ripresa con una video testimonianza di Piero Terracina, sopravvissuto al campo di sterminio di Birkenau e morto nel 2017.

Al termine, le classi hanno visitato il Parco della Pace per la sosta di memoria al Memoriale della Shoah e alle altre due installazioni, il Muro dei Muri e il Memoriale del Migrante. La dott.ssa Monica Calzolari, direttrice scientifica del museo all’aperto Parco della Pace e il prof. Ernesto Cesarini, hanno accompagnato gli studenti illustrando le tematiche della giornata.

Grazie di cuore all’Associazione Semi di Pace per aver reso possibile una commemorazione della Shoah così toccante e significativa. La vostra dedizione nell’onorare la memoria delle vittime e diffondere la consapevolezza è un prezioso contributo alla promozione della pace e della dignità personale delle vittime e anche dei testimoni .
Il vostro impegno è una bussola che indica la direzione del cammino verso un mondo più compassionevole e giusto. Ancora una volta, grazie per il vostro straordinario lavoro. (Associazione “Ricordiamo Insieme”)

Prof. Luca Bondi, presidente di Semi di Pace
Prof.ssa Alberta Iacobini, responsabile reti scuole Semi di Pace
Le sorelle Sara e Rivka Spizzichino, associazione “Ricordiamo Insieme”
La coppia cattolica tedesca Federika e Tobias Wallbrecher



Dott.ssa Monica Calzolari, direttrice scientifica museo all’aperto Parco della Pace
Arch. Ernesto Cesarini
Il Parco della Pace
l’Associazione “Ricordiamo Insieme” dona un omaggio floreale in ricordo delle vittime della Shoah
L’Associazione “Ricordiamo Insieme” accende un cero commemorativo in ricordo delle vittime della Shoah